Intervista a Marco Tatanka. La Roma Paddle League raccontata da chi l’ha creata.

Intervista a Marco Tatanka. La Roma Paddle League raccontata da chi l’ha creata.

Prima intervista di Padellate.it 

Siamo andati ai campi dell’Atletico Padel ad intervistare Marco “Tatanka” inventore ed organizzatore della Roma Paddle league 2023 campionato al quale sono iscritti anche  gli Allampadel riportati nelle cronache precedenti.  Sentiamo cosa ha da dirci il buon Marco del suo campionato. Io posso dire che è ben organizzato ma per tutto quello che c’è dietro la parola va a  Marco.

Padellate.it : Ciao Marco. Dacci un pò di contesto. Come è nato e come si è sviluppato questo campionato?

Marco: Anno 2017, avevo la gestione dei bar del Certosa. Un sabato chiedo dove è il proprietario e mi dicono che sta giocando a padel. Vado ai campi di padel, che neanche sapevo ci fossero, e vedo questi ragazzi che giocano. Cristian, il proprietario, mi fa “Marco ma tu come te la cavi?” io gli rispondo che non so neanche che cosa sia il padel ma a racchettoni in spiaggia mi divertivo. Mi invita a giocare per il sabato dopo e da lì ho iniziato a giocare. Mi sono appassionato. Era l’Aprile del  2017.  A quel punto propongo “perchè non organizziamo un campionatino di questo sport che credo possa funzionare in futuro visto che è molto bello?”  Abbiamo cominciato nel settembre 2017 a fare la prima edizione della Roma Paddle con 24 squadre. Dopo da lì è partito quello che sapete. Siamo alla quinta edizione. Abbiamo raggiunto 343 squadre questo inverno più 230 per il campionato estivo e abbiamo le 40 delle Royale che stanno finendo. E’ diventato un lavoro. Amiamo quello che facciamo. Poi tu sei testimone dell’impegno che mettiamo. Seguiamo i clienti a 360 gradi. E’ nato tutto per gioco, ma un gioco fantastico.  

Padellate.it : Quindi di quante squadre parliamo in tutto?

Marco: nell’anno solare scorso 350 invernali, 230 estive più 40 della Battle Royale. Diciamo che abbiamo lavorato con un totale di  620 squadre. Quest’anno siamo ripartiti con l’invernale 340 poi vedremo che succederà a maggio e a luglio con gli altri 2 eventi che facciamo noi (Summer cup e Royal Battle ndr). 

Padellate.it: Che difficoltà ci sono nella gestione di tutta questa marea di gente?

Marco: Ragazzi dietro le quinte è un tritacarne. Chi non lo conosce non lo può capire. Abbiamo 4 responsabili, 3 gestionali. Abbiamo mia moglie Giada che cura l’elitè e la Serie A, Daniele che cura la serie A2, Valentina la B, il misto e il femminile. In più abbiamo Giacomo e Luca che lavorano con noi ai campi. Siamo uno staff. La parte più difficile resta comunque il gestionale perché dobbiamo andare ad incrociare tutte le disponibilità settimanali delle squadre e creare la giornata.  E’ una cosa ragazzi che non auguro a nessuno. Io l’ho fatto per due anni poi quando il tutto è diventato più grande mi sono dovuto far aiutare per forza da dei collaboratori e io dall’anno scorso non faccio più gestionale ma lavoro sull’implementazione del circuito Roma Paddle in tutte le sue forme. Però ecco, dietro le quinte ragazzi non ve lo dico perché sennò rischiate di andare dallo psicanalista. Il post ai campi invece è fantastico. Perché parli con persone con cui si crea un rapporto e diventano, tra virgolette, amici. Si crea un rapporto con tutti. Certo da quanto è diventato più grande non riesco ad avere la cadenza settimanale. Prima con il fatto che era più piccolo riuscivo a curare i rapporti con tutti settimanalmente adesso magari ti vedo una volta al mese ma sono sempre felice di vedere persone che stanno con noi da tanto tempo. 

Padellate.it: Quindi hai anche delle soddisfazioni…

Marco: Le soddisfazioni sono vedere la gente che si diverte. Vedere il progetto crescere. Non per l’aspetto economico ma perché proprio io amo quello che faccio. Mi dirai che sono matto , la gente di solito ama fare qualcosa di più, io no. Io amo fare questo. Già in passato organizzavo campionati di calcio a 8. A me piace costruire campionati, elaborare nuovi formati. Amo questo tipo di lavoro quindi per me è un piacere farlo sempre anche malgrado tutte le problematiche che abbiamo già detto. 

Padellate.it: Frequenti parecchio i campi , vedi un sacco di partite…..

Marco: Ho la nausea delle partite. La sera cerco di staccarmi un pò dai campi perché a forza di vedere partite sai com’è…..in 5 anni di partite ne avrò viste 10 mila, ma veramente 10 mila quindi ….

Padellate.it: Con tutte queste partite avrai individuato qualche iscritto al campionato che è un fenomeno in erba

Marco: Il nostro è un campionato amatoriale. Noi abbiamo avuto per tanti anni, fino all’ultimo estivo Filippo Maurizi, figlio di un allenatore di livello affermato di calcio. Il figlio è partito con noi dalla serie B e ora sta facendo la serie B professionistica con il colli Aniene. Lui si vedeva che aveva grosse prospettive. Già dai 14 anni. E’ cresciuto ma perchè aveva tutto per crescere. Poi abbiamo un altro paio di ragazzetti giovani. Uno stava in B ora è andato in A2 e gioca con il papà,ha ottime prospettive. Poi ci sono i veterani. Abbiamo gente che fa la serie C professionistica ma gente già strutturata da un punto di vista anagrafico.  Giovani giovani ce ne sono pochi. Ora stiamo partendo, sabato prossimo, con un campionato padre figlio e con un campionato junior con i bambini più piccoli proprio per cercare di tirare fuori qualche campione in erba. Questi sono i famosi progetti con i quali stiamo cercando di portare le persone ad entrare nel circuito Roma Paddle. 

Padellate.it: Dai sogniamo. Se potessi scegliere un giocatore chi vorresti iscritto alla Roma Paddle League?


Marco: (ride) Abbiamo avuto Christian Panucci l’ex calciatore che ha partecipato. Giocatori che sogno di far partecipare…quelli che ho. Non sogno niente. Chi vuole venire da noi è sempre ben accetto, chi vuole non venire più sempre un amico rimarrà perché avrà i suoi motivi. Io mi auguro piuttosto che qualcuno che partecipa ai miei campionati amatoriali poi lo rivediamo agli europei o ai mondiali con qualche squadra seria. Potrà dire “ ho cominciato con i campionati di Tatanka Roma Paddle” quella sarebbe una soddisfazione…ma per lui più che per me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *