King Padel Academy Gold. Quarti del tabellone finale. Allampadel – Krapfen. A caccia di miracoli

King Padel Academy Gold. Quarti del tabellone finale. Allampadel – Krapfen. A caccia di miracoli

Intro

Oggi è il giorno dei quarti di finale. Ritroviamo i krapfen per una partita che si prospetta veramente difficile. All’andata abbiamo perso al terzo set cedendo più di fisico che altro perché era stata una partita lunghissima e giocata sul bagnato ma il nostro livello non sembrava poi così lontano quindi l’obiettivo di oggi è giocarsela alla pari fino alla fine e sperare di fare il miracolo. Parlo di miracolo perché loro sono bravi e inoltre Marco, il loro giocatore di sinistra è il giocatore che mi ha più messo in difficoltà in questo torneo. Come se non bastasse Giovanni, il loro giocatore di destra, tende a mettermi pressione attaccandomi in diagonale quindi oggi per me si prospetta una partita di sacrificio contro una coppia forte che mi gioca contro. La parte bella è che sono amici e ci giochiamo sempre tanto volentieri. Ci presentiamo al campo in buon anticipo visto che l’ultima partita amichevole che abbiamo fatto io sono arrivato in ritardo e senza riscaldamento abbiamo perso. Questa volta ci scaldiamo parecchio, anzi loro sono anche un po’ in ritardo quindi ci scaldiamo proprio a lungo.  Quando loro arrivano Io sono già sudato quindi mi fermo un attimo a rifiatare e poi si parte per la partita vera

SET1

Servo io bello caldo all’inizio e sembra partire tutto bene, andiamo 30 a 0 senza troppa fatica poi qualche errore stupido mi irrigidisce e ci recuperano. Andiamo al killer point e lo fanno loro.  Inizio quasi shocking, subito brekkato. Loro invece al servizio non hanno problemi, tengono senza fatica e sono già due a zero. Nel terzo game va al servizio Vito anche qui partiamo bene ma poi loro ci mettono in difficoltà.  Soprattutto Giovanni, giocatore sul quale stiamo puntando sfodera un pallonetto veloce sia diagonale che lungolinea che ci mette in difficoltà soprattutto perché è non alto ma molto preciso vicino il vetro di fondo. Dico a Vito “dai ma che roba è? sempre vicino al vetro muore” e Vito giustamente mi dice “li fa tutti così significa che sta giocando bene. stop”  Allora penso che è ora di tirare fuori l’arma segreta. Il blocco. Ultimamente lo sto provando parecchio e lo sto affinando quindi è ora di farlo fruttare in torneo. Però a causa di questi pallonetti pazzeschi di Giovanni mi trovo troppo indietro e il suo attacco mi sorprende quando non sono ancora arrivato a rete e non riesco a bloccarlo.  Mi fa addirittura un paio di tunnel calcistici mentre salgo che mi deprimono. La morale è che anche questa volta partiamo 30 a 0 e poi ci facciamo recuperare andando a perdere il game. Siamo  3 a 0… pesante. Nel quarto game loro servono bene e noi non giochiamo male ma sebbene gli scambi si allunghino i punti li portano a casa loro. Io continuo a provare i blocchi che non vanno e senza mettere mai il game in discussione ci ritroviamo sotto 4 a 0. Io inizio a pensare che dobbiamo cercare di evitare il 6 a 0 in qualche modo perché mi darebbe veramente fastidio.  E’ vero che loro sono più forti ma non così tanto da darci 6 a 0.  Mi avvicino a Vito per cercare suggerimenti su come evitare il 6 a 0 ma Vito è in un altro pianeta. Al mio “Che facciamo?” che sotto intendeva “per portare a casa un game” lui risponde deciso “continuiamo così che stiamo giocando bene, non siamo lontani la possiamo recuperare”. La possiamo recuperare? Io non so se chiamare uno psichiatra per lui o per me perché qualcuno dei due qua non ha capito cosa sta succedendo. Poi Vito aggiunge”continua a fare più blocchi che puoi che quella è la strada giusta”. Questo cambia le cose. Se Vito ci ha visto del buono significa che devo solo farli meglio. Come posso bloccare meglio? facendo il pallonetto più alto e andando più veloce con le game.  Così sembra più facile la situazione.  So cosa devo fare, devo solo provare a farlo bene e vedere cosa succede. Se Vito pensa che sia sufficiente a vincere va bene, al momento a me basterebbe che ci evitasse il 6-0.  Vado al servizio con l’unico obiettivo di prendere la rete prima possibile e non lasciarla soprattutto quando loro attaccano per poter bloccare quindi cerco di attaccare tutto l’attaccabile ma se un pallonetto mi manda indietro io alzo a mia volta un pallonetto più alto possibile per poter ritornare velocemente a rete pronto a bloccare. Incredibile ma vero lo schema all’improvviso funziona. Metto un paio di blocchi clamorosi che spostano gli equilibri del game in nostro favore.  Giochiamo sempre scambi molto tirati e riuscire a spostarne un paio a nostro favore fa la differenza. Finalmente muoviamo il punteggio.  4-1 Krapfen. Tornano al servizio loro ma la cosa non cambia. Devo comunque andare a bloccare velocemente. Io sono concentrato solo su quello e so che Vito lavora come al solito come un pazzo per creare questa situazione di gioco.  Puntiamo sempre su Giovanni perché lui attacca praticamente solo diagonale quindi so che toccherà a me fare il blocco anche quando Vito lascia uno spazio libero davanti a sé. Spazio che verrebbe attaccato se alzarsi su Marco che potrebbe anche variare su di me e mettermi in difficoltà. Meglio non inventare niente e tenerci sulla diagonale mia verso Giovanni. Così le cose funzionano.  Non è che ora giochiamo molto meglio di prima, semplicemente i blocchi funzionano e riescono a spostare qualche punto che diventa fondamentale in un game. All’improvviso brekkiamo. Questo si che da morale. Ora siamo 4 a 2 e va a servire Vito. Proseguiamo nel nostro schema ma anche se sembra facile in realtà non lo è per niente perché i krapfen sono forti e giocano bene quindi non andiamo a fare i blocchi gratis dobbiamo sempre conquistarcelo.  Vito che già stava giocando bene ora è ufficialmente entrato in modalità “prendo tutto” e allunga gli scambi che sembrano disperati. Io sapendo che può farmi i miracoli mi tengo sempre pronto ad andare a chiudere a rete quello che crea.  Se vedo che il gioco va verso Marco resto più attendista ma se la palla va verso Giovanni vado sicuro a fare il blocco a rete. Loro comunque reagiscono bene e i pallonetti di Giovanni fanno comunque male, spesso insieme agli attacchi di Marco, e ci trascinano fino al killer point. E’ un  killer importante e che questa volta con grande concentrazione e sacrificio vinciamo. Questo potrebbe fare la differenza, la differenza che c’è tra 5-2 e 4-3.  Ormai quasi non è più importante chi serve perché riusciamo tutti e 4 a rispondere abbastanza bene e impostiamo scambi sempre più lunghi e spettacolari. Io e Vito stiamo entrando in trance agonistica. Non è ben spiegabile ma è uno stato per cui percepisci di essere dentro al gioco e al tempo stesso senza dirtelo percepisci che è uguale anche per il tuo compagno.  Ora siamo punto a punto e ci sono pochissimi errori da parte di tutti. La partita è veramente bella. Nell’ottavo game malgrado i miei blocchi facciano un grande servizio e Vito recuperi una marea di palle i Krapfen alzano il livello.  Giocano bene e sbagliano poco quindi anche se partiamo avanti noi loro rientrano e ci trascinano ancora al killer point. Un killer point che può darci il pareggio o farci sprofondare sotto 5-3. Lo scambio lo guidano loro, è lungo  ma non riusciamo ad impostarlo come vogliamo. Anche perché Giovanni ha capito di essere sotto pressione e  ha chiesto a Marco di entrare più spesso sulle palle al centro limitando la zona di campo dove possiamo giocare per portare a termine il nostro schema.  E’ proprio su una palla quasi al centro che Marco entra e mette a segno un bell’attacco.  Ci buca al centro mentre siamo a rete e Il recupero di Vito è corto diventando preda di Giovanni che questa volta chiude. 5-3 krapfen, peccato eravamo così vicini. Perdere questo killer fa male ma siamo ancora vivi quindi andiamo a servire per giocarcelo fino in fondo. Un  game di servizio che giochiamo con estrema attenzione e soprattutto dimenticando che siamo spalle al muro. Blocco di nuovo in maniera clamorosa sugli scambi che Vito mi imposta perfettamente e riusciamo a mettere a segno il punto del 5-4. Al cambio campo dico a Vito che siamo sotto ma è solo una palla che fa la differenza. Se avessimo vinto l’ultimo killer ora saremmo avanti noi. In realtà mentre lo dico penso che il killer prima lo abbiamo vinto noi quindi va bene così.  Abbiamo ancora una possibilità e dobbiamo provare a giocarcela. Come spesso accade negli ultimi periodi quando siamo sotto 5/4 riusciamo a reagire bene e anche questa volta ce la facciamo. Giochiamo un game dove in risposta riusciamo ad alzare bene verso la loro destra, i blocchi funzionano ancora e mettiamo a segno il break. Avevamo l’ultima possibilità per allungare il set e l’abbiamo colta.  5 a 5 che ha del clamoroso. Mezz’ora fa guardavo Vito sconvolto mentre mi diceva che si poteva vincere la partita anche se eravamo sotto 4 a 0 e adesso ci credo davvero pure io.  Sto giocando con un visionario ma adesso è ora di concretizzare quella visione che mi sembrava folle fino a poco fa. Il servizio torna a noi che ormai giochiamo in automatico. Cerchiamo di tamponare quando non siamo in controllo del gioco con Vito che si sacrifica. Appena vediamo una palla facile andiamo al pallonetto su Giovanni. Gli scenari a quel punto sono 2 entrambi a noi favorevoli.  Se il pallonetto è fatto bene Giovanni risponde a sua volta con un pallonetto e io posso attaccarlo forte.  Se non faccio il vincente e loro riescono a difendere c’è comunque Vito pronto a provare a chiudere con loro spesso in posizione scomoda.  Al contrario se il nostro pallonetto non è perfetto ma è un po’ più corto Giovanni lo attacca bene praticamente il 100% delle volte ma il 100% delle volte io sono già a rete a fare i blocchi.  Quindi impostare il gioco sul loro giocatore di destra ci porta un sacco di punti. Il trend non cambia e ci prendiamo il nostro game di servizio andando avanti 6-5. Sul 6-5 serve Marco che però non deve essere totalmente nella partita perché prima di servire chiama un misterioso “ Ok 0 a 1” non capisco bene cosa intende, alla fine dello scambio, che vincono loro, si scopre che era convinto che il set fosse finito in nostro favore. Io che sono scaramantico penso subito “bene questa cosa porta bene”. In verità non porta così bene visto che questo game lo vincono senza troppi pericoli e andiamo sei pari. Siamo al tie break che di solito è casa nostra. L’ultimo Tie Break contro di loro lo abbiamo vinto noi infatti anche se poi abbiamo perso la partita.  Inizio a servire io e subisco subito il mini break male ma non è stiamo mollando, sono loro che sono forti quindi devi sempre aspettarti che portino a casa qualche punto anche spettacolare. Alcuni scambi devi semplicemente dirgli “Bravi” ed accettare che hanno giocato meglio. Per fortuna quando vanno al servizio loro scatta uno degli “Allampadel Moment” per cui riusciamo a girare il tie break giocando un padel veramente bello e fluido, movimenti sincronizzati e scelte giuste che ci danno due mini break consecutivi. Andiamo avanti 2-1 e servizio. Nel nostro turno di servizio portiamo a casa un punto a testa e ci manteniamo avanti per 3 a 2. Ora tocca loro a servire e servono bene. Giocano anche bene e realizzano entrambi i punti. Contro sorpasso, 4-3 Krapfen.  In realtà non c’è niente da preoccuparsi dico a Vito che siamo on serve,  quindi basta stare calmi e giocare come stiamo facendo. Non so per quale motivo ma di solito nel tie break riusciamo a mantenere la calma fino alla fine,  infatti malgrado la tensione teniamo i nostri servizi e rimettiamo la testa avanti, siamo 5-4, ora la palla pesa.  Vanno loro al servizio e nel cuore di uno scambio lungo fanno un pallonetto leggermente corto che mi da la possibilità di attaccare. Attacco a tutta sull’angolo e non riescono a difendere. Eccolo il punto che svolta il set. 6-4 per noi e due set point Allampadel. Il primo è sul loro servizio. Non tremano e lo annullano con merito  Mi si affaccia per un momento un pensiero negativo.  La scorsa settimana abbiamo fatto un mini torneo a gironi con set secco e in questo mini torneo abbiamo sprecato 6 set point, che in quel caso erano anche matchpoint. Ora ne abbiamo buttato un altro. Prima di farmi prendere dal vortice razionalizzo pensando che non sono paragonabili i due tipi di tornei (quello era un torneo da una sera mentre questo è un campionato di diversi mesi, stiamo parlando di due sport diversi) e che non abbiamo buttato niente, sono stati bravi loro. C’è anche un avversario.  Quindi resetto ogni pensiero e mi concentro su Vito che va a battere. Tocca a noi dai.  Vito  batte bene e riusciamo a impostare lo scambio come vogliamo anche se non riusciamo a chiudere stiamo manovrando bene, senza errori e cercando la palla giusta. Loro sono un pò più in difficoltà e nel tentativo di invertire l’inerzia rischiano troppo commettendo un gratuito ci regala il set. Un set incredibile che portiamo a casa 7-6

Allampadel – Krapfen 7-6

SET 2

Nella pausa tra primo e secondo set i krapfen ci fanno i complimenti dicendo che siamo migliorati tanto e che non sbagliamo mai.  In effetti abbiamo sbagliato poche volte eppure malgrado pochi errori ci siamo ritrovati sotto 0-4 dopo pochi minuti questo fa capire il livello dei nostri avversari. Fortunatamente la lettura tattica ci ha dato ancora una volta una marcia in più e siamo riusciti a trovare uno schema di gioco che ha funzionato… così bene che ha girato la partita. Per il secondo set la parola torna al mio Vito Guardiola che sa quando rischiare ma anche quando essere saggio. Decidiamo semplicemente di continuare a fare le cose che hanno funzionato nel primo set. In estrema sintesi lo schema è: Emanuele appena può va avanti a bloccare o tirare vincenti, al resto ci pensa Vito.  

Partono loro al servizio e noi siamo vicini.  Ogni punto è combattuto ma per fortuna a forza di insistere su Giovanni mi sembra che Marco si sia un po’ raffreddato non nei recuperi che sono sempre fantastici ma negli attacchi.  Mi pare che non spinga più la palla al massimo come fa di solito, attacca un po’ più in controllo segno di scarsa confidenza nell’impatto visto che ha potuto impattare da sopra le spalle poche volte. Malgrado questo giocano bene e alla fine la spuntano loro.  1-0 Krapfen.  Vito va al servizio nel secondo game e quando serviamo noi riusciamo ad impostare il gioco come vogliamo. Alziamo su Giovanni e andiamo in chiusura con il mio blocco in realtà i blocchi non fanno più punti diretti perché Giovanni ora li vede e riesce a difendere alzando il pallonetto in difesa ma deve farlo molto in fretta e quindi spesso gli esce non profondo come era solito fare nel primo set. A questo punto posso attaccarli e stranamente ho il braccio veramente sciolto. Oggi da sopra non sbaglio praticamente mai e anche se Giovanni difende bene così come Marco prima o poi il vicente arriva. Andiamo 1 a 1 e tocca a  loro il servizio. Le sensazioni stanno lentamente cambiando. Ora c’è il sentore che ogni loro servizio potrebbe essere l’occasione buona per noi per dare il colpo di grazia alla partita. Riusciamo sempre ad essere molto vicini nel punteggio quando servono loro ma ci manca sempre qualcosa per fare il break. Ci servirebbe qualche gratuito loro ma non mi sembrano intenzionati a concedercelo, anche questa volta tengono il servizio e continuano a fare corsa di testa nel set. In compenso anche noi non stiamo regalando nulla e quindi teniamo il passo. Quando serviamo noi continuiamo ad impostare tutto sulla mia diagonale e questo ci porta a fare parecchi punti e ci dà un vantaggio nei game di servizio che non è sono mai in pericolo veramente. Andiamo quindi sul 2 a 2 e siamo pronti a rispondere.  Ci diciamo “dai adesso”  ma in realtà avendo la percezione di essere vicini al break ce lo diciamo sempre ormai.  Nel quinto game con loro al servizio ci troviamo sotto 15 30 quando su una palla che sembra abbastanza facile al centro diventa una volée di attacco di  Marco che si ferma sotto al nastro. Giovanni scherzando mi dice “Adesso sul blog devi scrivere che quello scarso dei due è lui” ridendo verso Marco. La partita è tirata ma il clima resta molto buono, si vede che siamo amici. Sul 30 pari loro ci stanno attaccando bene, Vito fa un recupero  ma viene ancora attaccato e sulla seconda difesa disperata gioca una palla strana, lenta, che rimbalza appena dopo la rete e si alza con un effetto che torna verso il nostro campo.  La palla sembra facilissima da chiudere, arriva Giovanni di gran corsa e da sopra la rete la spara a tutto braccio direttamente sul vetro di fondo. Occasione per poter sdrammatizzare e dirgli  “Giò dopo questa il blog torna in discussione”.  Qualche risata che cerca di stemperare la tensione ma con  questi due errori gratuiti ci hanno regalato una palla break importante. Sappiamo che questa è la nostra grande occasione. Quindi ci diciamo di rispondere dove sappiamo e giocare più concentrati e ordinati possibili.  Vito riesce a girare bene su Giovanni, io riesco ad andare a fare il blocco e poi a chiudere con l’attacco successivo, schema perfetto… è break. A questo punto abbiamo colto la nostra occasione e siamo avanti non dobbiamo fare altro che restare concentrati e tenere i nostri servizi.  Sul 3 a 2 per noi va a servire Vito e gli ricordo “Vito tranquillo dobbiamo solo tenere il servizio”. Inoltre prima della partita ci siamo pure allenati 10 minuti Vito al servizio e io alla risposta per migliorare i nostri punti deboli, non possiamo fallire. L’allenamento infatti porta i suoi frutti perché Vito serve bene e riusciamo a impostare il gioco come vogliamo.  Era molto importante questo game e lo sapevamo quindi lo giochiamo molto concentrati e riusciamo a portare a casa il game sorprendentemente senza concedere quasi niente. Siamo 4-2 e ora loro vanno al servizio.  La pressione su di loro è tanta ma non la sentono.  Addirittura servono così bene che Vito va un po’ in confusione e mi dice che non sa quello che deve fare. Non sa come rispondere, dove rispondere, insomma è in  difficoltà. In realtà è la stanchezza che inizia ad affiorare e rende difficile fare mosse alle quali non è abituato (rispondere alto e profondo lungolinea). So che ora non è importante fare punti in risposta ma serve solo non perdere il flow. Va salvata la decontrazione muscolare più possibile per trovarsi bene dopo. Dico a Vito di andare sulla scelta più sicura “fai quello che ti senti più sicuro è sicuramente la cosa giusta” che tradotto è “non perdere confidenza con gli impatti e le buone sensazioni”. Mentre stiamo trattando questa situazione loro non si fermano un attimo e continuano a martellarci portando a casa il loro game di servizio senza problemi.  4-3 Allampadel, siamo ancora attaccati ma siamo avanti noi. Vado a servire io ora e  anche se mi sento vicino a mettere le mani sulla partita sono ben cosciente che abbiamo questa occasione per una loro distrazione in un game e quindi non posso permettermi nessuna distrazione a mia volta, altrimenti manderei tutto in fumo. Parola d’ordine: concentrazione e non fare cose difficili. Naturalmente anche “andare a bloccare”. Sono talmente nella partita in realtà che in questo game “over performo”.  Quando mi arrivano palle alte sento tanta confidenza e vado a spingere anche oltre il dovuto.  Mando il braccio senza pensare e, per fortuna, oggi entra tutto. Portiamo a casa questo game fondamentale.  Mentre diamo le palle ai Krapfen rifletto sul fatto che posso contare nelle palle da sopra non più di  3 gratuiti in 21 game oggi, pazzesco. Mi concedo un “ma quanto sei forte?” tra me e me.   Siamo avanti 5 a 3 in maniera convincente.  Loro vanno al servizio e dico a Vito “dai subito adesso”. Vito però sta ancora pensando a come deve rispondere al loro servizio perché in quella fase di gioco ha ancora perso un po’ la bussola.  Anche in questo momento però non è importante fare il punto ma restare nella partita al 100% soprattutto perchè se non brekkiamo ora poi servirà Vito e non devo andare a servire contratto.  Quindi insisto con un “Stai tranquillo e segui le sensazioni, quello che senti di dover fare lo fai senza pensare e sarà giusto”. Partiamo bene e mettiamo subito a segno il primo 15, ora vediamo se reggono la pressione. Reagiscono bene e rientrano alla grande andando a portare a casa il punto senza concederci più un punto. Notevoli sti Krapfen. Però è sempre 5-4 Allampadel, è il momento della verità. Vito al servizio e la sensazione è dell’occasione che non possiamo farci sfuggire. Noi siamo veramente focalizzati al 100% e non sbagliamo niente andiamo avanti 15-0, ma i Krapfen non mollano e il punto dopo appena accorciamo ci fanno un vincente sul quale non riusciamo a muoverci. Ok siamo 15 pari. Punto per cuori forti, la tensione è ad alti livelli ma sembra che qui nessuno la senta. Esce fuori una scambio lunghissimo dove loro rischiando riescono a girare l’inerzia che era a  nostro favore spingendoci indietro. Chiudono Vito nell’angolo e quando sembra che tutto vada verso il 15-30 Vito fa il Vito. Sul punto che sembra fatto, senza spazio di manovra spalle al vetro vicino la griglia inventa una  difesa che diventa un contrattacco diagonale stretto che Marco non riesce a intercettare…ed è un vincente clamoroso.  30 15 e Vito esulta urlando. Poi chiede subito scusa e Giovanni gli dice “ E’ giusto se non urli su questo punto quando vuoi urlare?”  In effetti è un punto devastante per quanto è bello e importante. Ci porta avanti e mette loro davvero spalle al muro. Il punto successivo sentiamo di avere un minimo di margine e spingiamo di più, andiamocela a prendere questa partita!  Mi entra una bella vibora che “stringe all’angolo” diventando indifendibile. Siamo 40-15. E’ ora dei match point. Mentre Vito va a servire sento Giovanni che dice a Marco “dai si vince e si perde” quindi immagino che sia già in modalità “che partita tirata che ho perso”.  “Questo anche se è di buon auspicio non ci porta vantaggi perché in realtà il punto dopo è un altro scambio lunghissimo dove i Krapfen non mollano un centimetro. E’ un match point ma loro sembrano non accusare la tensione. Sono io piuttosto che faccio una difesa veramente troppo corta su un attacco di Marco offrendogli la palla giusta per chiudere.  40-30 per noi, abbiamo un altro match point. Penso che dobbiamo per forza trasformarlo perché farsi brekkare ora sarebbe devastante. Quale è la soluzione?  Primo non sbagliare poi fare il vincente quindi iniziamo dal non sbagliare. Magari poi ce lo regalano . Scherzando dico “ragà sbagliate voi perché noi non lo facciamo mai sto punto”. Cerco di essere più concentrato possibile, non forzare e  mettere palle scomode che mi permettano di andare a fare l’ennesimo blocco. Noi siamo sul filo del rasoio ma loro sono in bilico sul cornicione e mentre stiamo impostando lo scambio sulla diagonale destra arriva tanto bello quanto insperato un loro gratuito che ci regala il game set and match 

Allampadel- krapfen 7-6 6-4

Conclusioni 

Partita bellissima che riusciamo a vincere in una maniera che dopo 10 minuti credevo impossibile. Sembra assurdo ma siamo in semifinale. Forse la nostra miglior partita in questo torneo e abbiamo sfoderato questa prestazione nel momento importante. Il momento che definisce una stagione. Quando abbiamo iniziato il torneo puntavamo a fare qualche bella partita e 5-6 punti. Qualche mese dopo ci troviamo in semifinale.  Una vittoria alla Allampadel originali con grandissime difese di Vito e bellissimi attacchi miei ma la mossa in più è stata inserire nel nostro arsenale anche i blocchi. Durante il girone di campionato abbiamo perso al terzo set con i krapfen ma quella volta non giocavamo con i blocchi adesso che abbiamo imparato a farli anche se non perfettamente ma comunque in maniera efficace la differenza si è vista. Una partita persa al terzo si è trasformata in una partita vinta in due set. Continua così la nostra marcia trionfale in questo tabellone finale dove non abbiamo perso neanche un set. Ora la semifinale sembra proibitiva. Giocheremo con i gitani, squadra che non ha mai perso una partita in tutto il campionato. Anche con i gitani abbiamo perso al terzo set nel girone. Addirittura eravamo avanti di un break nel set finale prima di crollare. La partita sembra ancora quasi impossibile. Questo non significa che non ce la giocheremo al massimo. Se ci daranno una possibilità su 100 di vincerla dobbiamo essere bravi ad andarcela a prendere.

Forza Allampadel impossibile is nothing

 

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