Roma paddle league 2023/24. Ottavi di finale Mas Cup. Allampadel – Dagio

Intro
Siamo rimasti solo in Mas cup quest’anno. Lottiamo per raggiungere i quarti di finale che non abbiamo mai raggiunto. La giornata è buona perchè oggi, 11 anni fa, vinsi il mio primo e unico torneo di doppio a tennis. Quindi visto che sono scaramantico ho cercato per tutta casa la maglietta e i pantaloncini che portavo quel giorno e miracolosamente li ho ritrovati. Oggi quindi giocherò con la stessa divisa che 11 anni mi accompagnò alla vittoria. Portasse bene…
SET 1
Durante il riscaldamento mi sembra di vedere una coppia solida ma non imbattibile. Vinciamo la palla e parto io al servizio. Servo bene e le risposte che tornano ci permettono di presidiare la rete. Un paio di attacchi ben indirizzati e siamo già 1-0. Passiamo in risposta e non ci propongono servizi troppo complicati. Riusciamo a gestire bene la risposta mandandoli indietro. In particolare il loro giocatore di sinistra è lento nel recupero quindi resta dietro dandoci modo di prendere la rete e mettere pressione. Senza troppi problemi andiamo 2-0. Bello il break immediato ma va confermato. Vito va al servizio e serve bene. Questo game è ancora più facile del primo perchè i Dagio cercano di darsi una scossa attaccando più palle ma fanno dei gratuiti. Quindi andiamo 3-0. Se confermiamo anche questo break il primo set è portato a casa. Nel quarto game però faccio un errore tattico in risposta. Invece di rispondere sui piedi del loro servitore che è lento a salire vado con il pallonetto sull’uomo già a rete. Solo che i pallonetti li faccio corti e lui riesce ad attaccare bene. Attacchi che io non riesco a difendere. Se ci aggiungiamo qualche gratuito nostro il 3-1 è servito. Peccato. Era quasi fatta e invece siamo ancora in bagarre. Servo io e penso “dai che siamo comunque avanti un break basta tenere il servizio”. In realtà il 3-1 mi ha irrigidito un pò. Continuo a fare pallonetti corti diagonali e il Dagio di destra continua ad attaccarmi addosso. Siccome attacca restando con il corpo molto frontale mi viene spontaneo pensare “vabe la sbaglia cosi” invece entrano tutte e io mi trovo impreparato cercando di giocare al volo da fondo campo. Una roba inguardabile. La morale è che arriviamo al killer. Non mi piace il killer, sono pure in difficoltà nel gioco quindi lascio rispondere Vito. Sta giocando bene oggi, gli spettri dell’ultima partita non si sono ripresentati per lui quindi meglio che giochi il killer che se vinciamo questo killer 4-1 siamo belli comodi. In effetti risponde bene io non mi prendo responsabilità e tengo solo dentro aspettando un errore o una chiusura di Vito ma poi, a proposito di spettri, quando Vito va a chiudere una scambio ben gestito con una palla bassa al centro prende il nastro e la palla resta da noi. Identico al primo killer perso agli ottavi in campionato. 3-2. Adesso siamo di nuovo on serve e in ,lotta più che mai. Come sempre il sesto per è il game chiave del set solo che ci arriviamo con l’inerzia sbagliata. Loro stanno tornando su forte e io sto giocando male. Ora sento pure le gambe molli. Mi sto facendo sopraffare dalla situazione. Però Vito sta giocando da Vito. Lotta su tutte le palle e sbaglia poco. Loro lo fanno giocare parecchio ma le palle facili le attaccano su di me. In teoria basta che le palle facili non gliele do e ci siamo. Quindi nel settimo game io penso solo a tenere dentro ma senza offrire palle attaccabili. Loro giocando su Vito che risponde punto su punto allungano gli scambi ma non prendono il sopravvento. Vito non chiude ma non sbaglia neanche, loro si. Game di remata epico che Vito porta a casa da solo. 4-2. E’ quasi fatta dai. Dobbiamo solo confermare il break ripreso e ci siamo. Lo sanno anche i Dagio però che ora danno il tutto per tutto.Vito non serve male solo che loro piuttosto che lasciarci la rete attaccano palle che prima non attaccavano ed entrano tutte. Il punto è combattuto e arriviamo ancora una volta al killer. Killer che si risolve con un loro smash sui miei piedi. Sto giocando poco, sono lento, non va bene così. Morale: lo score ora dice 4-3 e siamo di nuovo on serve. Ogni volta che falliamo l’allungo io mi irrigidisco un pò di più. Non sono tranquillo per niente. Eppure loro sono giocabilissimi, Vito è in forma, non dovrei avere paura di niente. Sto attaccando sempre di meno, sto difendendo male senza aspettare il vetro. Mi rendo conto di essere il punto debole della squadra. Di solito ne esco con qualche colpo clamoroso che mi da fiducia ma non se ne presenta l’occasione. Mentre rifletto su questo la partita va avanti e loro ci agganciano vincendo il loro servizio sul 4-4 un punto in cui sono lento e svagato. Ok eravamo on serve poteva succedere ma così no. Siamo punto a punto e servo ancora io. Malgrado il momento negativo vincere questo game sarebbe fondamentale per mettere pressione ai Dagio. Come gestirebbero il servizio sotto 4-5? Dai che possiamo girarla di nuovo. Non servo benissimo e loro riescono a rispondere bene mandandoci indietro con buoni pallonetti su Vito. Io resto a rete perchè visto che difendo male cerco di anticipare facendo i blocchi. Però sono lento e non riesco neanche a fare i blocchi. Quindi servo, salgo, arriva il pallonetto su Vito che rigioca un paio di palle poi arriva la pallata su di me. Con questo bello schema subiamo break e sorpasso. Dovevamo salire 5-4 e invece ci troviamo 4-5 e servizio a loro. Realizzo di essere ad un passo da perdere il set e invece di sentire dentro il fuoco della rimonta mi sento desolato. Gioco molle e non sono mai pericoloso. Metto pure un gratuito in risposta, la prima che è la peggiore da sbagliare e finisce come l’inerzia suggeriva. I Dagio tengono il servizio agilmente e chiudono il primo set
Allampadel – Dagio 4-6
SET 2
Alla pausa non sono depresso ma sconcertato. Ogni volta che mi sento più forte la perdo. Forse è il caso di giocare umile e realizzare di essere più scarso visto che le perdo. Vito è già in modalità Guardiola e mi dice “Se aspettiamo il vetro sui loro attacchi questa la vinciamo”. In realtà lui già l’aspetta il vetro sono io che non aspetto e gioco al volo. Decido quindi di dargli retta, ad ogni costo. Aggiungo “Ok e giochiamo sul mio che è più lento”. Vito è d’accordo. Mentre entriamo in campo mi dico “dai 0-0”. Mi impongo di giocare sempre dopo il vetro. in pratica prendo la partita come una lezione. Sono disposto a perdere senza battere ciglio se però gioco sempre dopo il vetro. E’ dura perchè istintivamente mi viene da giocare al volo, poi la testa dice aspetta e quindi sono un passo in ritardo. La prima palla la prendo sul piede addirittura ma poi inizio a rispondere bene ai loro attacchi. Scopro pure che se dopo il vetro invece di alzare gioco diagonale lento e stretto il loro giocatore di destra “non lo vede” il colpo. Con il nuovo set up partiamo bene con Vito che tiene il servizio e andiamo 1-0. Servizio a loro ma adesso mi sento di colpo tranquillo. Ho visto che aspettare il vetro funziona. Il problema è che ora devo recuperare l’attacco. Vorrei provare a forzare di nuovo un pò ma non so bene che fare. Metto palle a metà che loro gestiscono bene. Si sentono in fiducia i Dagio e tengono il servizio. Torno al servizio io ed è fondamentale tenerlo. Non servo male ma il punto è equilibrato con scambi veramente lunghi. Dovrei accorciarli entrando forte ma non mi sento sicuro in attacco, sto solo ragionando sulla difesa pensando ad aspettare la palla dopo il vetro. Chiaro che se difendiamo tutti e due non finisce mai il punto. 15 dopo 15, tutti lunghissimi, arriviamo al killer. Killer fondamentale per la mia testa. Ennesimo scambio lungo ma questo è un killer quindi più va avanti e più mi irrigidisco. Inizio ad avere paura di perderlo quando vedo la loro palla dopo oltre 20 colpi che si spegne a rete. E’ fatta, di colpo sento tutti i muscoli che vanno in decontrazione. E’ andata benissimo questa volta. 2-1 Allampadel e massima decontrazione. Vito mi ha visto teso mi viene a dire “Vai tranquillo, se te la senti tira”. Già mi ero rilassato con il killer vinto, se ho anche il via libera per attaccare senza remore siamo a posto. Torniamo in risposta, non voglio sbagliare pallonetti quindi gioco forte e basso. Vito invece alza perchè ha buona sensibilità oggi con i pallonetti. La morale è che anche essendo in risposta prendiamo in mano il gioco. E’ ora di spingere di più in attacco e alzo la velocità di braccio. Come ritorno all’aggressività mi concedo una stecca clamorosa…che entra. Chiedo scusa ai Dagio ma lo prendo come un segno del destino. Loro non sono più incisivi in attacco perchè aspettiamo tutti e due il vetro e riusciamo quindi a rispondere ad ogni loro attacco, io continuo a usare la ciquita diagonale in uscita di parete che li mette in difficoltà. Tutto questo ci porta 3-1 e siamo di nuovo in rampa di lancio. Ormai dobbiamo solo restare sulla stessa rotta. La difesa è regolata bene, ho ripreso ad attaccare e Vito ora trova spazio per il suo strettino in diagonale. Il quinto game è bello liscio. Siamo rilassati, sappiamo cosa dobbiamo fare e talmente in controllo che siamo avanti 30-0 sul servizio di Vito e mi permetto uno smash da fondo campo che esce di poco. Vito mi fa “ma dai…da là dietro?” lo capisco ma in realtà è un segno buono. Quando ho coraggio di attaccare le palle difficili significa che sto bene. Questo gratuito infatti non sposta niente e chiudiamo il game senza troppo problemi. 4-1. Sono proprio rilassato. Servono loro ma già sto pensando a tenere l’inerzia per giocare bene il super tie break finale. Provo un paio di attacchi che entrano, Vito sta salendo pure in attacco ora e fa uno strettino clamoroso sulla griglia. Siamo sulle ali dell’entusiasmo. 5-1 senza tentennamenti. Stiamo giocando proprio bene. Talmente bene che vado al servizio e mi viene in mente che i nostri amici dei “Come va va” sono usciti proprio contro i Dagio perdendo il primo 6-4 (come noi) e vincendo poi 6-1 il secondo set, finendo per perdere 10-8 al super tie finale. Per un attimo penso “forse dovremmo perdere sto punto che 4-6 e poi 6-1 porta sfiga” è un pensiero che dura un attimo. Impossibile giocare un game per perderlo. Infatti servo bene, loro cercano di giocare su Vito per non farmi attaccare con il risultato di allenare il diagonale stretto di Vito sul quale loro non hanno risposta. in pratica faccio due servizi vincenti consecutivi sul servizio “dispari” da sinistra. Vito fa due vincenti diagonali sulla griglia e ci siamo. Un 6-1 quasi strafottente.
Allampadel – Dagio 4-6 6-1
SUPER TIE BREAK
Arriviamo al super tie break finale benissimo. E’ vero che al super tie cambia tutto ma meglio arrivarci in rimonta che da rimontati. Mi sento bene, Vito quando fa i vincenti sulla griglia significa che sta bene, e ne sta facendo tanti. Nessun problema dai. Parto a servire io e faccio subito un gratuito attaccando la loro risposta debole. 0-1. Vanno loro al servizio. Scambi lunghi ma alla fine un pallonetto lungo di Vito e un buon attacco loro che non riesco a rigiocare con la palla attaccata alla griglia li manda avanti 3-0. Fino a 5 minuti stavamo spaccando la partita e ora siamo ad un passo dal baratro. Serve Vito, è un punto importante. Però non mi sento nervoso. So che siamo più forti ora e che il super tie a 10 è lungo. Lo scambio si sta allungando quando loro giocano un pallonetto su di me. Il pallonetto è lungo, cadrà a fondo campo, però me la sento. Vito mi ha detto che se me la sento devo tirare. E’ ora di provare. Faccio un passo dietro la riga del servizio e carico sulle gambe, guardo la palla bene la palla e quando scende mando il braccio senza pensare. Smashone da fondo campo che entra e schizza via, indifendibile. Colpo ad effetto che mi esalta. Vito mi guarda come dire “sei matto? fortuna che hai fatto punto”. 3-1 siamo ancora vivi e alla grande. Sul 3-1 penso che anche questo è un punto tanto importante. Però ho lo schema chiaro in testa e mi dico “non giocheranno mai su di me dopo sto smash. Giocheranno su Vito che gli fa lo strettino sulla griglia prima o poi” mi concentro quindi a giocare piano sui piedi del loro giocatore di sinistra per fargli sbagliare il pallonetto. Non è immediata la cosa ma dopo qualche scambio arriva la palla giusta a Vito che come da programma gli stampa lo strettino sulla griglia 3-2. Siamo più che vivi. I Dagio accusano e nel sesto punto fanno subito un gratuito. 3-3. Aggancio. Adesso è uno 0-0 in un tie break normale. Dopo 3 punti di fila ci concediamo un gratuito. e ritorniamo sotto. 3-4, ma non ci sono problemi. Siamo on serve dai. Vado al servizio sul disparo e indovino ancora un servizio vincente. Il loro giocatore di sinistra alza le braccia sconsolato guardando il suo compagno. Dico a Vito “dai che sono nervosi”. Vito sa come fare innervosirli ancora di più, dopo uno scambio lunghissimo chiude l’ennesimo strettino sulla griglia. Mentre esulta e gli do il 5 penso che anche l’altro super tie vinto lo abbiamo girato da 3-4 a 5-4. In realtà siamo vicini come punteggio ma le sensazioni sono buonissime. Loro non sanno più dove rifugiarsi arrivando vincenti da destra e da sinistra. Noi viviamo le sensazioni da Allampadel moment. Stiamo giocando, stiamo attaccati ma la sensazione è che non possiamo perdere. Decimo punto dove sto così bene che mando il braccio alla prima palla decente. Vibora diagonale che possono solo guardare. 6-4, pronti a scappare. I Dagio non si sentono più tranquilli, giocano contratti, cercando una voleè sui piedi ma affossano a metà rete. 7-4. Si vola. Nel punto dopo I Dagio attaccano ancora, su di me, io rispondo dopo il vetro ma male. Mando di là una palla morbida vicino la rete. Un x4 facile per loro. Il loro giocatore di destra tira a tutto braccio ma è contratto e riesce a sbagliare. No in realtà prende il nastro. La palla però passa ugualmente e muore nel nostro campo, 7-5. Poteva essere il punto definitivo. Con un nastro amico eravamo 8-4 e partita virtualmente finita. Cerco di non pensarci. Siamo in Allampadel moment serve solo pensare al prossimo punto. Prossimo punto importante tra l’altro. Lo giochiamo concentrati e letali. Io sto attaccando bene, Vito pure, dobbiamo solo aspettare la palla buona. Arriva a me. Smasho forte parallelo, Il loro giocatore di sinistra non parte in tempo. 8-5. Forza. Meno due punti. I Dagio sono ormai rassegnati, pensano solo a tenere dentro e Vito li punisce con un’altro strettino sulla griglia. Altro colpo che “non vedono” e non riescono a gestire. 9-5 Allampadel, abbiamo 4 match point. Non possiamo perdere è chiaro. Lo sanno anche i Dagio che non ci credono più. Toccano male una palla interlocutoria che si spegne a rete. 10-5 Allampadel. Game Over.
Allampadel – Dagio 4-6 6-1 10-5
Conclusioni
Una vittoria della testa. Vito mi ha recuperato giusto in tempo imponendomi di aspettare il vetro ma dandomi anche il via libera in attacco. Con due mosse ho recuperato sia la difesa che l’attacco. Un anno fa questa partita l’avremmo persa con me in tilt. Non questa volta. Ulteriore prova di mindset è stato il super tie. Da 0-3 a 10-5 è un come back clamoroso, considerando poi che eravamo in una partita dentro o fuori. Grande reazione e quarti di finale raggiunti. Non eravamo mai arrivati cosi lontano nei tabelloni finali. Ia seconda settimana di Maggio ci toccherà la sfida contro gli Spadellati Genzano. Buona squadra che probabilmente parte favorita ma non di molto. Di certo possiamo giocarcela e ce la giocheremo tutta. Se mi avessero detto che a fine stagione sarei arrivato a giocare per l’accesso alle semifinali di coppa non da battuto sarei stato contento quindi avanti così, a fari spenti senza nulla da perdere. Forza Allampadel la strada non è più così lunga.